Variante Pescara – Approfondimenti

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Variante del Pescara



STATO DEI LUOGHI E DEI FATTI
Gli eventi sismici che si sono succeduti nel periodo agosto – ottobre 2016 e gennaio 2017, di cui sono noti gli effetti devastanti prodotti in quest’area in termini di vite umane, di edilizia civile, privata e pubblica, nonché di tessuto sociale, hanno fortemente aggravato la vulnerabilità della struttura acquedottistica montana mettendo a nudo tutte le criticità rappresentate dalle passate scelte. In questo disastro, oramai purtroppo ciclico, si è inoltre prodotto, per la prima volta, un effetto mai registrato prima. Tutti gli epicentri delle maggiori scosse, hanno interessato la parte del massiccio dei Sibillini, nell’appennino centrale che, da sempre, come una enorme “spugna” fatta di calcare fratturato, si imbeve delle nevi e delle piogge che cadono su questi territori e restituisce acqua a tutti i fiumi delle Marche e dell’Umbria. E’ proprio dai Sibillini che sono alimentate anche le sorgenti che, negli anni ’40, sono state captate per fornire di acqua potabile gli acquedotti a servizio delle popolazioni stanziate nelle valli della Regione Marche. Il sisma, ha di fatto strizzato questa “spugna” posta nel sottosuolo, facendo fuoriuscire circa 500 milioni di metri cubi di acqua, le riserve di oltre 10 anni di accumulo, producendo un incremento del drenaggio verso il Tirreno delle acque rilasciate con contemporanea diminuzione del contributo verso l’Adriatico. In Umbria ricompaiono fiumi scomparsi da decenni (Torbidone), ne esondano altri che creano danni al territorio, mentre, nelle Marche, scompare un tratto del Fiume Aso e si prosciugano le sorgenti in quota e gli abbeveratoi. Sommando a questi eventi la carenza di precipitazioni degli ultimi anni, si è prodotto l’effetto di riduzione del 60% delle portate erogate agli acquedotti ed al sistema irriguo. In questo scenario sono sorti interrogativi ben precisi. Come difendersi da un evento di questo tipo? Come assicurare l’acqua, il suo trasporto, la sua qualità, la sua quantità, quando accadono eventi di questo tipo?

PRIMO ACQUEDOTTO ANTISISMICO D’ITALIA
Le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell’area ed il suo assetto tettonico-strutturale, implicano che l’area sia fortemente vulnerabile agli effetti sismici. Dimostrazione ne è il fatto che, a seguito dei recenti terremoti che hanno interessato l’Italia centrale a partire dal 24 agosto 2016, la linea acquedottistica ha subito importanti lesioni proprio per effetto della sollecitazione sismica sui depositi costituenti la coltre detritica: sono state infatti riconosciute numerose fratture parallele al versante su tutta l’area al di sopra dell’abitato di Pescara del Tronto, un sito dove è necessario porre attenzione per gli effetti di amplificazione dell’input sismico. Inoltre, si è evidenziata la criticità di legare l’approvvigionamento idrico dalla sorgente principale di Capodacqua, al corretto funzionamento di un impianto di sollevamento, il quale, pur in presenza degli opportuni dispositivi di sicurezza, può presentare diversi problemi operativi che ne impediscano il corretto funzionamento, tra cui: interruzione del telecontrollo per interruzione delle linee elettriche e telefoniche, spegnimento del gruppo elettrogeno per mancanza di carburante e impossibilità di rifornire il gruppo stesso per interruzione della viabilità. Pertanto, a valle delle scelte programmatiche del passato ed alla luce dell’elevata sismicità delle zone di cui trattasi e della capacità sismogenetica di generare terremoti potenzialmente di magnitudo fino a 7.0, si è redatto il progetto per realizzare il PRIMO ACQUEDOTTO ANTISISMICO D’ITALIA, in un contesto normativo “scarno”; se si prende a riferimento la normativa tecnica nazionale, le famose NTC, sfogliandole si rivela l’amara constatazione che la parola acquedotto, in un tomo di diverse centinaia di pagine, c’è una sola volta e tra l’altro non riferita ad un contesto di opere antisismiche, eppure parliamo di opere di primaria importanza ai fini della protezione civile.

La concezione antisismica del sistema acquedottistico in oggetto si fonda principalmente sui seguenti criteri:
• diversificazione della risorsa idrica;
• possibilità di alimentare il sistema anche in assenza di energia elettrica;
• studio dei tracciati in modo da minimizzare le criticità di natura geomorfologica;
• tecniche costruttive;
• soluzioni in grado di aumentare la ridondanza funzionale del sistema acquedottistico;
• soluzioni in grado di aumentare l’elasticità gestionale del sistema acquedottistico;
• messa in opera di un affidabile e preciso sistema di monitoraggio e gestione in remoto;
• messa a punto, in funzione di tutti i precedenti criteri, di modelli decisionali a supporto delle scelte gestionali in grado di aiutare il gestore nelle scelte funzionali per l’ottimizzazione della risorsa idrica sia in condizioni d’esercizio che in condizioni emergenziali.
L’opera, che propone una variante dell’Acquedotto del Pescara per un tratto di quasi 9 km da Capodacqua al nodo di Borgo d’Arquata, rappresenta la sintesi di tutte le tecniche antisismiche applicabili agli acquedotti, dallo studio sismico dei tracciati, alla valutazione degli effetti sismo indotti, dalla valutazione delle accelerazioni locali e delle amplificazione, all’utilizzo di giunti speciali per le compensazioni spaziali nei cambi di sistemi.

SCHEMA DI FUNZIONAMENTO
Allo stato attuale, la condotta principale dell’acquedotto del Pescara, è alimentata dalla sorgente “Pescara”, le cui acque confluiscono in condotta a gravità, e dalla sorgente “Capodacqua” per la quale è indispensabile ricorrere ad un impianto di sollevamento per immettere in condotta l’acqua che ne esce.


in nero le condotte a gravità in blu il sollevamento e la condotta premente Il progetto è stato pensato e redatto per rendere indipendenti le due sorgenti realizzando una nuova condotta di adduzione che, partendo dalla Sorgente di Capodacqua e procedendo a gravità, si unisca all’Acquedotto del Pescara in località Borgo di Arquata senza dover ricorrere ad alcun sollevamento. A lavori ultimati, l’attuale impianto di sollevamento e la condotta premente (che potrà lavorare in ambedue le direzioni), potranno essere utilizzati come bypass permettendo di mettere temporaneamente fuori servizio una delle due tubazioni (in caso di rotture, manutenzioni ecc.) senza creare disservizi.


In nero le condotte a gravità esistenti In rosso la nuova condotta a gravità In blu l’attuale impianto di sollevamento e la condotta premente che assumeranno la funzione di bypass e verranno utilizzati solo in caso di necessità. La condotta potrà funzionare in ambedue le direzioni.

In giallo le condotte esistenti – In rosso la nuova condotta

TRACCIATO ED OPERE PRINCIPALI PREVISTE IN PROGETTO
Il progetto è particolarmente complesso, interessa 2 Regioni (Marche e Lazio), 2 Parchi Nazionali (Laga e Sibillini) e 2 Comuni e prevede la realizzazione di ponti, gallerie ed altre opere in cemento armato, destinate ad alloggiare la nuova tubazione.


Tracciato della nuova condotta

In giallo i tratti in galleria – In rosso i tratti in trincea e/o all’aperto

Per la realizzazione della nuova condotta, della lunghezza complessiva di circa 8710 metri, è stato previsto l’utilizzo di una tubazione in acciaio del diametro di 900 mm., spessore 14,2 mm. con rivestimento interno in vernice epossidica e rivestimento esterno in polietilene. La tubazione partirà da un nuovo manufatto, ubicato in prossimità della sorgente di Capodacqua e denominato “Vasca bassa”, in prossimità del quale è prevista anche la realizzazione di un altro manufatto, denominato “Vasca alta”, che avrà la specifica funzione di permettere la gestione della risorsa idrica anche in occasione di eventi sismici rilevanti. Dopo aver posato il primo tratto di condotta interamente in trincea lungo le frazioni di Capodacqua e Tufo di Arquata, si entra nel territorio della Regione Lazio dove, nella frazione Grisciano del Comune di Accumoli, verrà realizzato un primo attraversamento del fiume Tronto denominato “Tronto Sud”.


Attraversamento Tronto Sud

Si tratta di un attraversamento aereo composto da un ponte a due campate, della lunghezza di 40 metri cadauna, al di sopra delle quali, oltre alla tubazione, verranno posizionate due passerelle pedonali su ambedue i lati della condotta. A seguire, la condotta tornerà in trincea e, dopo aver attraversato la Strada Statale Salaria, proseguirà fino ad immettersi all’interno della nuova galleria denominata “Galleria Grisciano”.


Galleria Grisciano


La galleria, della lunghezza di circa 4.300 metri, avrà un diametro di 4,50 metri, al suo interno la tubazione verrà posata in opera su apposite selle di appoggio e, lateralmente alla stessa, ci sarà un camminamento fruibile anche con piccoli mezzi motorizzati. Per la sua realizzazione, si ricorrerà all’utilizzo della TBM che, partendo dall’imbocco Sud ubicato in località Grisciano di Accumoli, uscirà dall’imbocco Nord ubicato in prossimità della frazione Borgo di Arquata del Tronto in territorio della Regione Marche. Subito dopo l’uscita dalla galleria, è prevista la realizzazione del secondo attraversamento del fiume Tronto denominato “Tronto Nord”.


Attraversamento Tronto Nord

Si tratta di un ponte carrabile ad una sola campata della lunghezza di 40 metri che, oltre ad ospitare la nuova tubazione ed a consentire il futuro accesso alla galleria al personale CIIP, consentirà il trasporto della testa della TBM al termine della realizzazione della galleria. La condotta poi tornerà in trincea, fiancheggerà ed attraverserà la Strada Statale Salaria, attraverserà, con un tubo ponte, il “Fosso Camartina”, fiancheggerà ed attraverserà la Strada Provinciale 129 ed andrà ad immettersi all’interno della “Galleria di Arquata”.

Sezione galleria di Arquata e Finestra Vezzano


Questa galleria, avente le stesse caratteristiche della precedente, avrà una lunghezza di circa 300 metri e sarà realizzata con il metodo tradizionale. Alla fine della galleria, tramite un altro tubo ponte, la condotta attraverserà il “Fosso Pianella” per arrivare al punto terminale dove, per il suo collegamento alla tubazione esistente, verrà ampliato il manufatto esistente denominato “Partitore Borgo” A quanto sopra va aggiunta un’altra galleria denominata “Finestra Vezzano”, della lunghezza di circa 300 metri da realizzare con metodo tradizionale ed avente le stesse caratteristiche geometriche delle altre due, che, partendo in perpendicolare dalla galleria Grisciano, avrà la funzione di via di fuga intermedia e di sezionamento dell’alimentazione elettrica della galleria stessa. Lungo il tracciato verranno posti in opera una serie di giunti ed apparecchiature atte ad assorbire eventuali movimenti tellurici. Verranno inoltre realizzati diversi manufatti all’interno dei quali verranno poste in opera le necessarie apparecchiature idrauliche.


RIEPILOGO OPERE E NUMERI

Tubazione 
• Lunghezza complessiva della nuova tubazione – ml. 8.710
• Diametro nuova tubazione in acciaio – 900 mm.
• Spessore nuova tubazione in acciaio – 14,2 mm.
• Rivestimento interno tubazione – vernice epossidica
• Rivestimento esterno tubazione – Polietilene
• Portata garantita – minimo 300 l/sec. fino ad oltre 900 l/sec.

Manufatti
• Vasca Bassa – Manufatto di Partenza in località Capodacqua
• Vasca Alta – Manufatto di Gestione Sismica in località Capodacqua
• Attraversamento Tronto Sud – Ponte tubo pedonale a due campate, luce complessiva 80 metri, in località Grisciano
• Galleria Grisciano – Lunghezza 4,3 Km, diametro 4,5 m, realizzazione con metodo meccanizzato (TBM), fronte di attacco in località Grisciano, fronte di uscita in località Borgo
• Finestra Vezzano – Galleria per via di fuga in località Vezzano, Lunghezza 300 m, diametro 4,5 m, realizzazione con metodo tradizionale,
• Attraversamento Tronto Nord – Ponte tubo carrabile ad una campata, luce complessiva 40 metri, in località Borgo
• Attraversamento fosso Camartina – Ponte tubo per alloggiamento della sola tubazione, lunghezza 20 metri, in località Borgo
• Galleria Arquata – Lunghezza 300 m, diametro 4,5 m, realizzazione con metodo tradizionale, località Borgo di Arquata
• Attraversamento fosso Pianella – Ponte tubo per alloggiamento della sola tubazione, lunghezza 10 metri, in località Borgo
• Manufatto di collegamento – Ampliamento del partitore di Borgo di Arquata per il collegamento tra la nuova condotta e la tubazione esistente
• Altri manufatti di linea – Pozzetti per alloggiamento apparecchiature idrauliche

Movimenti terra
• Lunghezza complessiva condotta in trincea – ml. 3.950
• Volumi di scavo provenienti dagli scavi delle condotte e dei manufatti – mc. 60.000
• Smarino proveniente dalla realizzazione delle gallerie – mc. 80.000
• Volumi dei rinterri – mc. 40.000
• Volumi in esubero – mc. 100.000